giovedì 8 agosto 2013

Tirolo: cinghiali radioattivi al cesio-137


In Austria: vengono dalla Baviera

Probabilmente hanno mangiato funghi contaminati dalle radiazioni di Chernobyl

Un cinghialeUn cinghiale
A 27 anni di distanza le radiazioni di Chernobyl si fanno ancora sentire in Europa. Sono stati infatti rinvenuti in Austria in una zona del Tirolo alcuni cinghiali con un tasso di radiazioni superiore alla norma: 2.700 becquerel al chilogrammo (Bq/kg), contro un limite massimo di 600 Bq/kg. La scorsa settimana in un altro esemplare erano state riscontrate radiazioni di 779 Bq/kg. La notizia è riportata nell'edizione odierna online del quotidiano Tiroler Tageszeitung. CESIO-137 - Secondo Konrad Geisler, capo del distretto di polizia di Reutte, i cinghiali in Tirolo sono rari e gli esemplari irradiati con ogni probabilità provengono dalla vicina regione tedesca dell'Allgäu, in Baviera, dove gli animali con contaminazione radioattiva non sono infrequenti. I cinghiali sono stati contaminati dal cesio-137, un isotopo radioattivo con periodo di dimezzamento di 30 anni, accumulato nel terreno e da qui passato nei funghi, di cui si nutrono gli animali. Le autorità locali hanno preso contatto con il ministero della Salute a Vienna. Al Parlamento era stata presentata a suo tempo un'interrogazione parlamentare al ministro Alois Stöger sul problema dei cinghiali contaminati di provenienza bavarese. Stöger aveva fatto avviare nel 2012 un'indagine sulla radioattività nella selvaggina che aveva dato un valore massimo di 408 Bq/kg.
BAVIERA - Il giornale tirolese riporta un dato: tra il 2007 e il 2012 sono stati esaminati in Baviera 2.077 cinghiali e di questi 732 avevano radioattività sopra i limiti, con un record di 9.836 Bq/kg. Il veterinario di Innsbruck Joachim Weikel della Ages (Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare) spiega che in Baviera un cinghiale su due non può essere avviato al consumo a causa degli alti livelli di contaminazione e le carcasse devono essere eliminate.
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Paolo Virtuani
 
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Instant_Karma31 Luglio 2013 | 12.56
Caro eco911 Chernobyl non è stato un equivoco, è stato un incidente in un reattore con tecnologia che già 30 anni fa era obsoleta. Anzi, per gli standard occidentali sarebbe stata inaccettabile anche molto prima del 1986. Adesso lei mi parlerà di Fukushima e io le rispondo che c'è voluto un terremoto del 9° grado della scala Richter (vuol dire 1000 volte più potente di quello dell'Aquila, dato che è una scala logaritmica) e il successivo Tsunami per mandare in crisi un impianto che avrebbe già dovuto essere chiuso vista l'età. Essendo un ingegnere strutturista e avendo un'idea abbastanza precisa dello stato del nostro patrimonio edilizio le posso assicurare che se avessimo un sisma del genere in Italia resterebbe in piedi (forse) 1 edificio su 10 e la conta dei morti richiederebbe parecchi zeri, altro che cinghiali radioattivi. Le fonti energetiche derivate dal petrolio (che usiamo tranquillamente e contro le quali nessuno indice referendum) non hanno bisogno di fenomeni così estremi per presentarci quotidianamente il conto, in termini di danni all'ambiente e di morti. In questi ultimo giorni abbiamo avuto 80 morti in un incidente ferroviario in Spagna e una quarantina in uno stradale in Irpinia. Facciamo un referendum per abolire i treni o i pullman? Nessuna tecnologia è sicura al 100%, ma la invito ad indagare sulle morti dovute a fonti energetiche diverse dal nucleare (non solo per l'inquinamento, ma anche per incidenti) e a farsi due conti, vedrà che poi la penserà diversamente.

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