Un cinghiale
A 27 anni di distanza le radiazioni di Chernobyl si fanno ancora
sentire in Europa. Sono stati infatti rinvenuti in Austria in una zona
del Tirolo alcuni cinghiali con un tasso di radiazioni superiore alla
norma: 2.700 becquerel al chilogrammo (Bq/kg), contro un limite massimo
di 600 Bq/kg. La scorsa settimana in un altro esemplare erano state
riscontrate radiazioni di 779 Bq/kg.
La notizia è riportata nell'
edizione odierna online del quotidiano Tiroler Tageszeitung.
CESIO-137 - Secondo Konrad
Geisler, capo del distretto di polizia di Reutte, i cinghiali in Tirolo
sono rari e gli esemplari irradiati con ogni probabilità provengono
dalla vicina regione tedesca dell'Allgäu, in Baviera, dove gli animali
con contaminazione radioattiva non sono infrequenti. I cinghiali sono
stati contaminati dal cesio-137, un isotopo radioattivo con periodo di
dimezzamento di 30 anni, accumulato nel terreno e da qui passato nei
funghi, di cui si nutrono gli animali. Le autorità locali hanno preso
contatto con il ministero della Salute a Vienna. Al Parlamento era stata
presentata a suo tempo un'interrogazione parlamentare al ministro Alois
Stöger sul problema dei cinghiali contaminati di provenienza bavarese.
Stöger aveva fatto avviare nel 2012 un'indagine sulla radioattività
nella selvaggina che aveva dato un valore massimo di 408 Bq/kg.
BAVIERA - Il giornale tirolese
riporta un dato: tra il 2007 e il 2012 sono stati esaminati in Baviera
2.077 cinghiali e di questi 732 avevano radioattività sopra i limiti,
con un record di 9.836 Bq/kg. Il veterinario di Innsbruck Joachim Weikel
della Ages (Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare)
spiega che in Baviera un cinghiale su due non può essere avviato al
consumo a causa degli alti livelli di contaminazione e le carcasse
devono essere eliminate.
Paolo Virtuani
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