Vorrei confronto con Grillo Ma lui continua a scappare...

L'Unità

24 maggio 2013

«È un Grillo che scappa. Io sono pronto al confronto, se lui vuole». Così Matteo Renzi, intervistato in radio, sulla sua disponibilità ad un eventuale incontro con il leader del Movimento Cinque Stelle. «Mi offende, mi dà dell'ebetino, ma troverei ingiusta una legge che lo escludesse dalle elezioni», ha aggiunto.

«Non ci siamo beccati, peccato, perché prima o poi un bel confronto lo vorrei fare», ha aggiunto Renzi, che si è detto
disposto a misurarsi con Beppe Grillo «in streaming, via facebook, via twitter dove vuole lui», possibilmente, «faccia faccia e dicendosi le cose che vanno dette.» «Mi farebbe piacere - ha continuato Renzi - ma scappa abbastanza. Non mi pare di aver mai visto Grillo che accetta un confronto». E un caffè insieme con lo scontrino? «Con la sua dichiarazione dei redditi mi pare che si possa permettere di non allegarlo». 

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Sono «assolutamente» favorevole all'elezione diretta del presidente della Repubblica, perché «gli italiani sono pronti a questo». Ha detto ancora Renzi. «Nei giorni dell'elezione del capo dello Stato, c'è stato un dibattito molto acceso e la gente si domandava perché non potesse scegliere il presidente. Se facciamo una repubblica semipresidenziale, sarebbe - ha concluso Renzi - una cosa assolutamente comprensibile e corretta».

Berlusconi è eleggibile? «Assolutamente sì, dopo averlo eletto per diciannove anni, dovremmo farlo fuori con una norma per non eleggerlo?». Ha detto il sindaco e quando gli intervistatori gli hanno fatto notare che la norma non sarebbe nuova ma in vigore già da tempo, Renzi ha risposto: «Berlusconi è stato eletto la prima volta diciannove anni fa, io non l'ho mai votato e le dico con ragionevole certezza che non lo voterò mai. Ma se gli italiani lo hanno votato con quale intelligenza politica si crede di fare questo?». E ha aggiunto: «In tutte le volte che si è avuta l'occasione di mandarlo a casa abbiamo sbagliato il calcio di rigore. C'è un modo di vincere le elezioni, che non è fare le leggi contro. Ma è parlare agli italiani e fare le cose. Si vincono le elezioni con le proprie idee».
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da Ill fattoquotidiano
24 maggio 2013

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