mercoledì 22 maggio 2013

I complotti che sognava solo Bossi

01/07/2012 - Tra promesse di addio a Roma e chiacchiere varie, comincia la kermesse del Carroccio ex ladrone



I complotti che sognava solo Bossi
Bossi
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E’ partito con il coro delle centinaia di militanti presenti al Forum di Assago che inneggiavano ‘secessione! Secessione!’, il secondo e ultimo giorno del Congresso federale della Lega Nord. Poco prima aveva fatto il suo ingresso Roberto Maroni, candidato unico alla segreteria, accolto da un lungo applauso. Per lui ancora lo striscione ‘grande Bobo’, ma oggi diversamente da ieri ce ne sono anche per Umberto Bossi.
IL DISCORSO DI BOSSI -  ’Il sogno leghista e’ una cosa sola. Lo dico per gli imbecilli che
girano con il tricolore e stanno nella Lega. Il sogno e’ la Padania libera’. Cosi’ Umberto Bossi dal palco del congresso della Lega Nord. ’Quando vedevo avanzare una corrente nella Lega – prosegue – ero preoccupato non tanto per la Lega perche’ c’era il rischio che morisse il sogno nella testa di tanta gente’. La folla lo interrompe con il grido ‘secessione’: ‘Esatto, esatto’, Umberto Bossi ha chiesto di vedere il nuovo statuto approvato dal congresso federale stamane, durante il suo intervento. “Vado a vedere se mi avete fatto degli imbrogli”, ha affermato, chiamando, sul palco, di fianco a lui, il presidente dell’assise, Luca Zaia. Lo statuto “e’ stato votato all’unanimita’”, gli ha risposto il governatore del Veneto. “Questo e’ preoccupante”, ha replicato Bossi. “Oggi, secondo me, non e’ necessario fare lo statuto, avete votato lo statuto, spero che qualcosa non sia cambiato che io non sappia”, ha aggiunto ”Volevo leggermi bene le regole, a scanso di equivoci”, ha insistito il fondatore del ‘Carroccio’.
“Io volevo che a nominare il 20 per cento dei consiglieri regionali e parlamentari fossi io ad indicarli”, ha aggiunto.
NESSUNO HA RUBATO -  ”La Lega non ha rubato nulla, i ladri sono altri, i farabutti romani”. Lo ha sostenuto Umberto Bossi nel suo intervento al congresso federale, e, dalla platea dei militanti e’ partito qualche fischi. “Nessuno ha rubato, qualcuno ha aperto fortezza da dentro”, ha aggiunto il senatur.  ”Faccio fatica ancora adesso a credere che un nostro amministratore fosse legato alla ‘ndrangheta”. A dirlo in un passaggio del suo intervento al Congresso federale della Lega il presidente Umberto Bossi che aggiunge: “Chi lo sapeva doveva dircelo”.  ”Tutto quello che e’ accaduto nella Lega, e’ stato studiato a tavolino”, ha aggiunto Bossi riferendosi alle inchieste della magistratura. “La Lega non ha rubato niente – ha insistito – io pensavo fosse troppo scemo il nostro amministratore per essere legato alla ‘ndrangheta. Se era cosi’, pero’, chi lo sapeva lo doveva dire… i servizi segreti lo sapevano”.
 SCHIAVI DI ROMA - Abbiamo aspettato un centinaio di anni da schiavi, non si puo’ cambiare di colpo, ma bisogna andare avanti sapendo che i nostri figli non saremo piu’ schiavi di Roma, ma liberi in Padania. Questo riusciremo a farlo”. Lo ha detto Umberto Bossiparlando al congresso della Lega al forum di Assago.  ’Quelli che alzavano le scope, se andiamo a fondo, farebbero bene a non alzarle troppo’. Lo dice Umberto Bossi citando la manifestazione dell’ ‘Orgoglio leghista’. ‘C’era uno ridicolo, urlava – continua – Poi il suo autista invece di farlo pagare dal suo comune lo faceva pagare dalla Lega. Meglio stare tranquilli’.
STANDING OVATION? -  Umberto Bossi ha ricevuto una standing ovation, pur non completa, dai militanti arrivando al congresso federale della Lega Nord. E ne ha ricevuta una, sollecitata da Luca Zaia, quando ha terminato il suo intervento dal palco. Ma il discorso del Senatur al Forum di Assago sembra non aver unito i circa 4 mila leghisti presenti, che nel complesso hanno accolto tiepidamente le parole del presidente del movimento e, anzi, gli spalti si sono divisi parecchie volte tra chi applaudiva e chi no. Tanti hanno battuto le mani e altrettanti si sono astenuti quando Bossi, per esempio, ha criticato chi di recente ha ‘alzato le scope’ nel Carroccio. Piu’ applausi nel complesso quando ha detto, a proposito dei recenti scandali, che ‘certo qualcuno ha aperto la fortezza della Lega dall’interno’. Pochissimi riscontri dai militanti invece per i passaggi sui rapporti con la Svizzera e le macro regioni europee. Silenzio, infine, quando ha criticato l’ex tesoriere Francesco Belsito come se fosse stato messo nella Lega da qualcuno che ha operato dall’esterno. Dopo aver ricevuto l’ultima standing ovation Bossi ha lasciato la sala del congresso e dovrebbe seguire i lavori da una saletta attigua dove sta ricevendo saluti dai vari dirigenti del Carroccio.
IL TICKET – ‘Il ticket Maroni segretario e Bossi presidente e’ fondamentale: mai come in questo momento serve unita”. Cosi’ Gianpaolo Gobbo, sindaco leghista di Treviso, in un’ intervista al Mattino. ‘Ora si riparte. Deve ripartire la questione settentrionale. Dobbiamo riprendere la battaglia per le aziende e le famiglie. Deve tornare a correre la locomotiva del Nord, che in questo momento stenta ad andare avanti’, afferma Gobbo, che sottolinea la necessita’ di ‘portare a termine il federalismo fiscale’. Parlando delle alleanze, ‘prima condividevamo con il Pdl gli stessi obiettivi, poi il Pdl e’ passato a sostenere il governo Monti che sta portando avanti delle scelte per noi sbagliate’. Ma ‘in ogni caso – sottolinea Gobbo – i contatti tra i due partiti proseguono’. In tema di ‘ius soli’, il fatto che il Congresso della Lega abbia salutato con simpatia le gesta di Balotelli non significa che il Carroccio sia favorevole a estendere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati, spiega Gobbo. ‘Per noi questa non e’ una priorita’. La nostra opinione resta sempre la stessa: siamo contro quell’ipotesi di legge’.
LA PROCESSIONE – Una lunga processione di bandiere verdi e militanti che dalla fermata della metropolitana raggiungono il Forum di Assago apre la seconda giornata del congresso federale della Lega Nord. Il palazzetto sportivo alla periferia di Milano si sta lentamente riempiendo in attesa dell’arrivo di Umberto Bossi e Roberto Maroni. ‘Oggi faremo la pace’, dicono i militanti tra di loro. Gli spalti iniziano a colorarsi di striscioni inneggianti alla Lega. Spicca ancora quello dei Giovani Padani della Valtellina ‘Grande Bobo’, affisso ieri, che ora e’ accompagnato da quelli classici delle sezioni locali. E’ cambiato anche lo sfondo del palco. ‘Prima il Nord!’, e’ scritto a caratteri bianchi su sfondo verde sul palco e sui teloni di coreografia.
NIENTE GIORNALISTI – La Lega 2.0 sta cambiando pelle ma l’organizzazione della sicurezza delle camicie verdi e’ restia ad abbandonare le vecchie tradizioni. Spalti ‘off limits’ per i giornalisti ma non per le telecamere di TelePadania. La sicurezza non permette ai cronisti di salire sugli spalti dove siedono i militanti e di intervistarli. I giornalisti vengono allontanati in malo modo anche dal banchetto dei gadget ‘padani’. I rapporti tra stampa e sicurezza della Lega Nord, in passato, sono spesso stati tesi. E dal palco non sono mancati attacchi diretti ai giornalisti anche da parte dei dirigenti, Umberto Bossi in primis.  Le rigidissime ed eccessive misure delle camicie verdi sembrano dovute, pero’, piu’ ad una eccessiva ‘efficienza’ degli addetti alla sicurezza che ad una disposizione dell’ organizzazione che, invece, ha messo a disposizione della stampa una attrezzata sala stampa a due passi dal palco.
I TRE STRISCIONI – ‘Bossi: solo con te’, ‘Un solo capo: Bossi’ e ‘Busto e’ con Bossi’. Al congresso della Lega Nord al Forum di Assago spuntano tre striscioni per Umberto Bossi. I ‘bossiani’ si fanno percio’ sentire all’assise del Carroccio con tre slogan che non nascondono un tono polemico. Nel giorno dell’elezione di Roberto Maroni alla carica di segretario della Lega Nord, il congresso federale dei “lumbard”, apertosi con il “Va pensiero” e con un ricordo dell’ideologo Gianfranco Miglio, ha approvato, per alzata di mano, il nuovo Statuto. Con l’intervento del capogruppo al Parlamento Europeo Francesco Speroni, che ha definito l’Europa “una macchina da rottamare”, sono quindi iniziate le relazioni dei leader del partito. Speroni ha attaccato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Forse – ha detto -, ricordando le sue posizioni all’epoca dell’invasione Sovietica in alcuni paesi del Patto di Varsavia, e vedendo le sue posizioni attuali, mi sembra che a Napolitano non piaccia la democrazia”.
MARONI E SECESSIONE – L’ingresso del triumviro Roberto Maroni al Forum di Assago per la seconda giornata del congresso federale della Lega Nord e’ stato salutato dai militanti al grido di ‘secessione, secessione’. E’ il governatore del Veneto a presiedere i lavori dell’appuntamento che nominera’ ufficialmente lo stesso Maroni segretario federale. Sugli spalti hanno preso posti i sostenitori, che hanno raggiunto Assago in numero decisamente superiore rispetto a ieri, pur senza riempire il palazzetto. Alle spalle del palco dei relatori campeggia lo slogan di questa seconda giornata: ‘Prima il Nord’, una scritta verde su fondo bianco affiancata dalla figura di Alberto da Giussano. Tante le bandiere e gli striscioni. Due in particolare, ‘Grande Bobo’, gia’ presente ieri, e ‘Bossi solo con te’, ma anche ‘un solo capo, Bossi’; ‘Busto e’ con Bossi’; ‘Bossi il Veneto e’ con te’. I lavori si sono aperti con l’approvazione del nuovo Statuto, al primo punto dell’ordine del giorno. Il primo big a prendere la parola sara’ il presidente federale del Carroccio Umberto Bossi.
BINDI E FORNERO – Rosy Bindi ed Elsa Fornero fischiate alla seconda giornata del congresso federale della Lega Nord in corso ad Assago. In occasione degli interventi di Enrico Speroni prima e Giampaolo Dozzo, nel momento in cui vengono citate la vicepresidente del Pd e il ministro del Lavoro, da platea e spalti del palazzetto milanese si sono alzati numerosi fischi. L’intervento di Umberto Bossi inizialmente previsto in apertura alla 10,30 e’ slittato. Al suo posto stanno parlando i capigruppo a Camera, Senato e Bruxelles parlamentari del Senato. Momenti di suspense sulla presenza di Umberto Bossi al congresso federale della Lega Nord ma il ‘senatur’ e’ semplicemente in ritardo. Il ‘capo’ sarebbe dovuto intervenire alle 10:30 secondo il programma dell’organizzazione. Visto il ritardo di Bossi, l’ordine e’ stato invertito: prima di lui sono intervenuti i capigruppo di Camera e Senato, Gian Paolo Dozzo e Federico Bricolo, e l’eurodeputato Francesco Speroni

http://www.giornalettismo.com/archives/392325/lega-il-congresso-della-secessione-dalla-politica/

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